Fort Bragg, Carolina del Nord
Giugno 2022
L'eco dei respiri sciolti nell'orgasmo si dissolve lentamente nella stanza in penombra. Nell'aria, il profumo del sesso si mescola al rimpianto. Una massa di capelli castani gli solletica il torace e labbra morbide trovano la strada per risalire dalle sue clavicole umide di sudore sino al collo e trovargli poi l'orecchio destro. Mani femminili si arrampicano sulla scala delle costole e sulla pelle tesa del torace in espansione.
- Non hai perso il tuo tocco.
Una voce calda di donna, arrochita dalla soddisfazione che illumina gli occhi verdi cui appartiene. Un brivido intenso, capace di risvegliare nell'immediato ciò che si era appena assopito, lo costringe a ghermirla e affondare le dita nella carne morbida dei glutei. Riapre gli occhi, risalendone le curve attraverso il velo umido del piacere appena consumato. Smuove le gambe sotto di lei, scalciando debolmente il disastro di lenzuola sfatte. La guarda a lungo, serrando le labbra in una linea tesa quanto i solchi che gli disegnano la fronte.
- Non avremmo dovuto, Bells.
- Perché no? Il sesso è sempre stato fantastico tra noi. Lo è ancora.
Lei lo rassicura con un sorriso impertinente. Ammicca e si china sfuggendo al suo sguardo per catturare tra i denti il lobo dell'orecchio. E' il suo corpo a reagire per lui -ma l'anima e la testa sono in subbuglio-, e Isabella gli sbuffa sulle labbra, provocatrice. Sposta le mani sui suoi fianchi, per spostarla lentamente e costringerla a guardarlo negli occhi.
- Non ha alcun senso. Hai tradito me con lui. Abbiamo divorziato anche per questo. Ora tradisci lui con me? Dove ci porta?
- Jees, Luc! Ti preferivo quando stavi zitto.
Lo rimprovera, tornando a chinarsi su di lui per imporgli un bacio in grado di minare pesantemente quel briciolo di determinazione che stava raccogliendo dentro di sé.
- Quindi, ora stai zitto. Mh?
***
Philadelphia, 2023
E' il primo sabato sera di libertà da quando ha ripreso servizio e sta godendosi la quiete del salone in penombra, le fiamme crepitanti nel camino e un documentario storico sugli Orsi Bianchi. La notte è scesa e nei giardini di appleby street già scintillano le prime gocce di rugiada quando qualcuno bussa alla porta. Un'occhiata all'orologio gli conferma che sono quasi le undici, ma il forcepad è silenzioso e non attende nessuno. Rebecca King è fuori chissà dove e ancora non l'ha mai portata a casa, sicchè e con cauta curiosità che si avvicina alla porta, per scutare dallo spioncino la presenza oltre l'uscio.
La silhouette inconfondibile di Isabella Duncan ex Black si staglia nell'alone caldo della luce esterna.
-Hai intenzione di aprirmi o mi lascerai qui fuori a lungo? Ho portato la cena.
Prende un lungo respiro e apre la porta, facendosi di lato per agevolarle l'ingresso. La guarda e non dice nulla, limitandosi ad un silenzio crucciato che disegna solchi orizzontali sulla fronte.
- Non sembri contento di vedermi.
- Che cosa ci fai qui?
- Avevo un impegno da queste parti e ho pensato di fare qualcosa per salvarti dalla noia.
- A volte mi chiedo per quale motivo tu abbia voluto divorziare.
- E il fatto che tu abbia bisogno di chiedertelo non depone a tuo favore. Com'on, mi mancavi e sono qui.
Gli si avvicina con il passo felpato di una pantera in caccia, e con la stessa sensuale eleganza cerca di cingergli il collo, spingersi contro di lui e sedurlo con un bacio. Quel che non si aspetta è che le venga offerta una guancia ispida di barba invece della bocca sempre avida che ricorda. Nuova è anche la tensione diffidente, di negazione, che pervade i muscoli di Lucas e lei può percepire con chiarezza sotto le dita.
Ritrae il viso e sbatte le palpebre un paio di volte, per guardarlo meglio negli occhi. Non può sapere a chi appartenga il viso che lui ha stampato nella testa ormai da mesi, ma ne percepisce presenza e si indispettisce.
Affila lo sguardo, gli fa sentire le unghie sulla pelle. Quei sentimenti che per anni lo hanno legato a lei si agitano e lo fanno rabbrividire ma, dopo tanto tempo, le catene sembrano sciogliersi. E' un processo lento, silenzioso ma inesorabile. Lucas respira. Lei si irrigidisce.
- What?
- No, Bells. Qualunque cosa tu avessi in mente: no.