Il telefono squilla nel cuore della notte e lui risponde al volo, riconoscendo il numero della sede. E' in attesa di notizie da Rebecca ed è in ansia. Abbassa il volume della tv e raddrizza il busto, alzandosi dal divano.
- Becks, dammit. Era ora ti facessi viva, stavo iniziando a...
Ma non è Rebecca. E' semplicemente il peggiore dei suoi incubi che prende forma, malignamente richiamando alla memoria ciò che lei ha detto il giorno in cui è tornato, presentandosi alla sua porta.
" Ti voglio qui. Per favore resta qui. Voglio esserci se ti succede qualcosa e voglio che tu ci sia, quando succederà a me."
- Qui è la Superhuman Control Force, è il Guardian Prime Jamie Parker che
parla questo è il contatto di
emergenza della Direttrice Rebecca King, pertanto è mio compito
avvertirla...
- Parker, sono Black. Cos'è successo?
Il Guardiano tace, quando si rende conto della persona con cui sta parlando. C'è un momento di silenzio in cui viaggiano di pari passo sorpresa e consapevolezza. Lucas lo realizza amaramente: sono stati talmente discreti che persino nella Force le persone al corrente della loro relazione si contano sulla punta delle dita. O di un dito solo. Forse solo Hoover sapeva -sa- cosa significhi per lui Rebecca e in quale dannato inferno stia per cadere.
- Black, non sapevo fossi tu. Ce la fai a raggiungermi in sede? E' meglio se ne parliamo di persona.
- Dammi 10 minuti.
Saranno i dieci minuti più lunghi della sua vita, almeno sino al momento della verità. Poi, il suo mondo crollerà inesorabile, lasciandolo con una manciata di occasioni perse e la folle, ostinata speranza di poterle recuperare tutte.